Noia e Demenza: la qualità del tempo conta.
Noia e Demenza: la qualità del tempo conta.
“Rimanere attivi” non è solo un consiglio di buon senso per le persone con demenza: è un principio importantissimo per diversi motivi. Vediamoli insieme.
“Fare” è solamente un modo per prevenire la noia? Assolutamente no. Muovere le mani, interagire, osservare, ricevere stimoli è un vero e proprio bombardamento di input per il nostro cervello.
La stimolazione mentale genera ha ricadute su l’irrorazione sanguigna, il trasporto al cervello di ossigeno e sostanze nutritive. La stimolazione può essere generata internamente, dal proprio pensiero, o esternamente tramite ciò che i nostri sensi riescono a captare dall’ambiente. Quest’ultima modalità è essenziale per le persone con demenza.
Non che le persone con demenza abbiano bisogno di essere stimolate costantemente: dopotutto nessuno al mondo vorrebbe vivere una giornata costantemente eccitante. Il giusto equilibrio è dato dal buon senso, per noi come per le persone con deficit cognitivo: una giornata che alterni stimoli di vario tipo e momenti di riposo è ciò che permette di avere la miglior qualità della vita possibile. Gli stimoli possono essere adattati alle persone con demenza: tra i più comuni troviamo la partecipazione ad attività domestiche, l’ascolto di musica, le attività di cura della persona ad esempio in bagno, passeggiate o semplice attività fisica…
Ma come faccio a capire quali sono gli stimoli sono adatti? Basta osservare. Dovrò tenere conto di aspetti quali coinvolgimento, attenzione investita dal proprio caro, atteggiamento e mimica facciale, quanto il nostro caro interagisce…
Molte persone si chiedono: ma la televisione può essere considerata uno stimolo? La risposta è quasi sempre no. Alcune eccezioni possono essere legate a trasmissioni specifiche, facilmente comprensibili e legate ai gusti personali (partite di calcio, trasmissioni di cucina…).
La diagnosi rimane una necessità per i nostri cari con deficit cognitivo quindi è sempre consigliata una visita geriatrica e in seguito una consulenza o un trattamento di Terapia Occupazionale per capire quali stimoli sono più adatti al nostro caro.
Alessandro Lanzoni
Christian Pozzi
“Rimanere attivi” non è solo un consiglio di buon senso per le persone con demenza: è un principio importantissimo per diversi motivi. Vediamoli insieme.
“Fare” è solamente un modo per prevenire la noia? Assolutamente no. Muovere le mani, interagire, osservare, ricevere stimoli è un vero e proprio bombardamento di input per il nostro cervello.
La stimolazione mentale genera ha ricadute su l’irrorazione sanguigna, il trasporto al cervello di ossigeno e sostanze nutritive. La stimolazione può essere generata internamente, dal proprio pensiero, o esternamente tramite ciò che i nostri sensi riescono a captare dall’ambiente. Quest’ultima modalità è essenziale per le persone con demenza.
Non che le persone con demenza abbiano bisogno di essere stimolate costantemente: dopotutto nessuno al mondo vorrebbe vivere una giornata costantemente eccitante. Il giusto equilibrio è dato dal buon senso, per noi come per le persone con deficit cognitivo: una giornata che alterni stimoli di vario tipo e momenti di riposo è ciò che permette di avere la miglior qualità della vita possibile. Gli stimoli possono essere adattati alle persone con demenza: tra i più comuni troviamo la partecipazione ad attività domestiche, l’ascolto di musica, le attività di cura della persona ad esempio in bagno, passeggiate o semplice attività fisica…
Ma come faccio a capire quali sono gli stimoli sono adatti? Basta osservare. Dovrò tenere conto di aspetti quali coinvolgimento, attenzione investita dal proprio caro, atteggiamento e mimica facciale, quanto il nostro caro interagisce…
Molte persone si chiedono: ma la televisione può essere considerata uno stimolo? La risposta è quasi sempre no. Alcune eccezioni possono essere legate a trasmissioni specifiche, facilmente comprensibili e legate ai gusti personali (partite di calcio, trasmissioni di cucina…).
La diagnosi rimane una necessità per i nostri cari con deficit cognitivo quindi è sempre consigliata una visita geriatrica e in seguito una consulenza o un trattamento di Terapia Occupazionale per capire quali stimoli sono più adatti al nostro caro.
Alessandro Lanzoni
Christian Pozzi